Bevande energetiche camuffate negli scaffali: la verità nascosta che ogni genitore deve assolutamente sapere

Quando passeggiamo tra i corridoi del supermercato, attirati dalle coloratissime promozioni del reparto bevande, raramente ci soffermiamo a decifrare le etichette di quei prodotti dalle confezioni accattivanti che promettono energia immediata. Eppure, dietro denominazioni apparentemente innocue come “bevanda rinfrescante” o “drink energizzante”, si celano spesso formulazioni che meritano la nostra massima attenzione come consumatori consapevoli.

Il labirinto delle denominazioni: quando l’etichetta non dice tutto

La normativa italiana prevede che ogni prodotto alimentare debba riportare una denominazione di vendita chiara e specifica. In base al regolamento europeo n. 1169/2011 è obbligatorio indicare la denominazione legale dell’alimento, che consenta al consumatore di identificarne la natura effettiva. Tuttavia, nel settore delle bevande energetiche, si osserva spesso l’utilizzo di terminologie generiche che non sempre informano efficacemente sulla reale composizione del prodotto.

Mentre una bibita tradizionale viene chiaramente identificata come “aranciata” o “cola”, molte bevande contenenti sostanze stimolanti vengono indicate con definizioni vaghe come “bevanda al gusto di frutta con vitamine” o “drink rinfrescante”. Questa pratica, seppur conforme alla legge, può potenzialmente indurre in errore il consumatore medio se non accompagnata da un’etichettatura ingredientistica trasparente.

Gli ingredienti attivi: conoscerli per scegliere meglio

Le sostanze che caratterizzano realmente questi prodotti sono spesso relegate nella lista degli ingredienti, scritta in caratteri minuscoli sul retro della confezione. Tra gli elementi più comuni troviamo la caffeina, presente in quantità variabili tipicamente da 50 a 180 mg per lattina standard da 250 ml, la taurina, aminoacido spesso presente intorno ai 2000 mg per porzione, e il guaranà, utilizzato come fonte naturale di caffeina aggiuntiva.

Non mancano poi le vitamine del gruppo B, spesso in dosi superiori al fabbisogno giornaliero ma generalmente considerate sicure per la popolazione generale, e l’inositolo, presente in alcune bevande energetiche e associato ad effetti sul sistema nervoso centrale, ma in modo meno pronunciato della caffeina e senza effetti stimolanti diretti.

Il rischio dell’accumulo inconsapevole

Il vero rischio emerge quando il consumatore, attirato dalle offerte speciali, consuma più lattine nell’arco della giornata, superando inconsapevolmente le dosi raccomandate di sostanze stimolanti. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha stabilito che un adulto sano non dovrebbe assumere più di 400 mg di caffeina al giorno da tutte le fonti, per evitare rischi di effetti avversi su sistema nervoso e cardiovascolare.

L’informazione sulla quantità di caffeina deve essere presente in etichetta, ma la sua visibilità può variare a seconda della normativa nazionale d’applicazione del regolamento europeo. Questo rende ancora più importante sviluppare un occhio critico quando si scelgono questi prodotti.

Come diventare consumatori più attenti

La prima regola d’oro è sempre la stessa: leggere attentamente l’etichetta, anche quando il prodotto è in offerta speciale. La semplice presenza di un claim salutistico o energizzante non fornisce informazioni sufficienti sulla composizione effettiva del prodotto che stiamo acquistando.

Segnali di allarme da riconoscere

Alcuni indizi che possono aiutare a identificare una bevanda energetica includono la presenza di avvertenze in caratteri piccoli come “elevato contenuto di caffeina”, obbligatoria oltre 150 mg/l secondo il Regolamento UE n. 1169/2011, o indicazioni come “non raccomandato per bambini e donne in gravidanza”.

  • Claims pubblicitari come “dona energia” o “aiuta la performance”, che devono essere supportati da evidenze scientifiche
  • Confezioni con grafiche aggressive o sportive, tipiche delle strategie di marketing del settore

L’importanza della moderazione e della consapevolezza

Non si tratta di demonizzare una categoria di prodotti, ma di promuovere un consumo consapevole. Le bevande energetiche possono avere utilità in specifici contesti, ad esempio negli sport di resistenza in casi selezionati, ma solo se il consumatore è ben informato sui contenuti e i rischi associati.

Attenzione particolare dovrebbero prestare adolescenti, donne in gravidanza, soggetti sensibili alla caffeina e persone con problemi cardiovascolari. In questi gruppi, anche un singolo consumo può causare effetti avversi come tachicardia, ansia o disturbi del ritmo cardiaco.

Il potere delle scelte informate

Come consumatori, abbiamo il diritto di pretendere trasparenza totale da parte delle aziende produttrici. In caso di dubbio, è sempre consigliabile approfondire la composizione del prodotto, soprattutto laddove la denominazione non sia esplicita o la comunicazione di marketing enfatizzi solo gli aspetti positivi.

La salute del consumatore va sempre protetta attraverso scelte informate, basate sulla lettura critica delle etichette e sulla conoscenza aggiornata delle linee guida scientifiche. Ogni acquisto è un voto che esprimiamo per il tipo di mercato che vogliamo sostenere. La prossima volta che vi trovate davanti a uno scaffale di bevande in promozione, prendetevi qualche minuto extra per esaminare cosa state realmente mettendo nel carrello. La vostra salute vale molto più di qualsiasi risparmio economico, e la conoscenza rimane sempre il vostro strumento più prezioso per navigare consapevolmente nel mondo del consumo moderno.

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